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                    "CORLEONE NON PIU' MAFIA” 
                      
                    
                    Corleone, 
                    ridente cittadina della Sicilia Occidentale da tempo 
                    tristemente affiancata al fenomeno mafioso, negli ultimi 
                    anni sta vivendo una stagione di riscatto e di rinascita che 
                    risponde al grido “CORLEONE – NON 
                    PIU' MAFIA-!!!”. 
                    
                    La città 
                    di Corleone infatti, ha ormai capito che, per riscattare la 
                    propria immagine, deve sconfiggere la mafia valorizzando 
                    tutte le iniziative volte a diffondere la legalità e a 
                    sviluppare il territorio. 
                    
                    CHI 
                    SIAMO 
                    
                    Il 
                    C.I.D.M.A. ( Centro Internazionale di Documentazione sulle 
                    Mafie e del Movimento Antimafia ),  muove i propri passi nel 
                    dicembre dell’anno 2000 con l’inaugurazione del complesso 
                    monumentale “San Ludovico” ( sede del Centro ) alla presenza 
                    delle massime autorità dello Stato, della Regione e della 
                    Provincia e con l’intervento del Presidente della Repubblica 
                    Carlo Azeglio Ciampi e del Vice-Segretario Generale delle 
                    Nazioni Unite prof. Pino Arlacchi, in rappresentanza del 
                    Segretario Generale Kofi Annan. 
                      
                    
                    
                    QUALI SONO I NOSTRI OBIETTIVI 
                    
                    Cultura, 
                    Progresso e Legalità sono gli obiettivi che il C.I.D.M.A. si 
                    propone di perseguire. A tale scopo il Centro ha aperto le 
                    porte ai tanti turisti che, provenienti da varie parti del 
                    mondo, scelgono sempre più numerosi Corleone. Per far sì che 
                    tale scelta non sia solo occasionale ma realmente 
                    consapevole, vogliamo ufficialmente invitarVi a venirci a 
                    trovare e farVi constatare di persona che Corleone non è più 
                    un paese di “COPPOLE E LUPARE”  ma una cittadina 
                    divenuta consapevole che non può esistere Legalità senza 
                    Progresso e Progresso senza Cultura. 
                      
                    
                    COSA 
                    VI PROPONIAMO 
                    
                    
                    All’interno del  C.I.D.M.A. potrete visitare 3 stanze 
                    fondamentali: 
                    
                    1 Sala 
                    “Cataldo Naro” 
                    
                    2 Stanza 
                    dei faldoni del MAXI-PROCESSO 
                    
                    3 Sala 
                    “Carlo Alberto Dalla Chiesa” 
                    
                    Nella 
                    prima sala dedicata a Cataldo Naro (ex arcivescovo di 
                    Monreale – vicino Palermo), è possibile osservare 
                    delle significative foto su stragi e vittime di mafia; 
                    questa sala assume maggiore prestigio grazie alla presenza 
                    di alcuni scatti di Letizia Battaglia, nota fotografa che ha 
                    avuto il coraggio di andare sul posto ed immortalare tragici 
                    eventi riportanti la firma della mafia. La sua bravura 
                    consiste nel riuscire a cogliere particolari di rilevante 
                    importanza che riescono a trasformare una semplice foto in 
                    una vera e propria fonte di documentazione su quello che era 
                    il tipico modo di agire della mafia e la mentalità di una 
                    Sicilia dalla fine degli anni ’70  all’inizio degli anni 
                    ’80. La stanza dei faldoni invece, custodisce i documenti 
                    originali del Maxi – processo dei giudici Giovanni Falcone e 
                    Paolo Borsellino, donati a Corleone dalla Camera Penale del 
                    tribunale di Palermo. Nell’ultima stanza, dedicata al 
                    Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, alle foto di alcuni dei 
                    principali boss della mafia sono  affiancate quelle di 
                    alcuni dei grandi uomini della giustizia che hanno avuto il 
                    coraggio di sacrificare la propria vita per salvare noi 
                    tutti dal male oscuro della mafia. 
                    
                    1Il 
                    Centro mette a disposizione dei visitatori apposite guide 
                    che approfondiranno e spiegheranno sapientemente tutte le 
                    varie immagini di cui si prenderà visione e ricostruiranno 
                    la reale storia della mafia e dell’antimafia. 
                    
                    Per 
                    diffondere la legalità, il nostro Centro si propone di 
                    realizzare un vero “Tour” in modo da ricostruire un 
                    itinerario attraverso luoghi rappresentativi del percorso 
                    compiuto dalla società civile nella lotta alla mafia, quindi 
                    luoghi della memoria,  beni restituiti alla comunità e 
                    convertiti in servizi pubblici, tappe significative e 
                    importanti sul piano simbolico. 
                    
                    Si 
                    potrebbe iniziare dal luogo  simbolo della lotta dello Stato 
                    alla mafia, l’aula bunker,  che ha ospitato il 
                    maxi-processo, di cui il nostro centro custodisce, come già 
                    detto, atti e interrogatori, documenti che sono il frutto 
                    dell’impegno ostinato, del lavoro infaticabile, della 
                    battaglia civile, politica ed etica di magistrati la cui 
                    morte ha scosso profondamente la società civile, sospesa, 
                    negli anni successivi, tra rabbia e impotenza. L’eredità di 
                    Falcone e Borsellino è stata raccolta da altri magistrati 
                    che tentano ancora di decifrare le complesse articolazioni 
                    del fenomeno mafioso, le dinamiche, le ramificazioni e gli 
                    intrecci che permettono a “Cosa Nostra” di rigenerarsi e di 
                    insinuarsi tra le maglie del tessuto economico e sociale con 
                    cui sarebbe interessante organizzare incontri e dibattiti 
                    per restituire il senso di un percorso che continua nel 
                    tempo. 
                    
                    La 
                    lotta alla mafia si combatte non solo nelle aule di 
                    tribunale, ma anche attraverso la confisca e la successiva 
                    riconversione dei beni conquistati illecitamente dai 
                    mafiosi: dislocati in tutto il territorio dell’Alto Belice 
                    Corleonese tanti i terreni resi produttivi e che hanno 
                    permesso l’inserimento lavorativo anche di soggetti 
                    svantaggiati, e proprio lì, si darebbe la possibilità ai 
                    visitatori di fare esperienza diretta del nuovo volto 
                    assunto dai beni recuperati.  Per la ricezione degli ospiti 
                    si farà ricorso agli agriturismi, ai maneggi che gravitano 
                    sulle terre confiscate e che sono espressione di una 
                    capacità imprenditoriale sana e ispirata a principi di 
                    legalità.    
                    
                    Per 
                    sviluppare il territorio, si punterà sul contesto 
                    ambientale di straordinario interesse naturalistico, 
                    paesaggistico ed archeologico tale da soddisfare le 
                    curiosità e le esigenze di qualsiasi tipo di visitatore. 
                    
                    
                    Corleone infatti deve essere valorizzata per ciò che 
                    possiede, per ciò che realmente è, non per ciò che è stata 
                    in passato a causa di “alcuni volti noti” che hanno 
                    marchiato negativamente il paese. 
                    
                    A dare 
                    il benvenuto,  la villa comunale, una delle più grandi della 
                    zona, ricca di vegetazione mediterranea che grazie al 
                    particolare microclima di cui gode, vede vegetare 
                    rigogliosamente diverse varietà di palme, evento eccezionale 
                    considerando il fatto che Corleone è a circa 600 m. s.l.m. 
                    Suggestivi da vedere per le loro strategiche posizioni le 
                    due rocche Soprana e Sottana conosciute agli studiosi come 
                    "I faraglioni di Corleone”. La prima con i resti dell'antica 
                    torre di avvistamento saracena , l’altra, al centro del 
                    paese su cui è stato edificato il castello medievale ora 
                    eremo dei Francescani. Per chi ama la natura, proprio ai 
                    piedi del Castello Soprano si può ammirare la cascata delle 
                    Due Rocche che scorre all'interno di una vera gola naturale 
                    formando un canyon percorribile al suo interno. 
                    
                    Un 
                    interessante itinerario archeologico è offerto dagli scavi 
                    su Montagna Vecchia i cui reperti vengono conservati presso 
                    il Museo Civico sito nel Palazzo Provenzano, dimora 
                    signorile del XVIII secolo situato nel centro storico di 
                    Corleone . Tra i reperti più significativi citiamo la 
                    "Pietra Miliare" il pezzo più importante del museo per 
                    l'iscrizione latina più antica che si conosca risalente al 
                    252 a.C., anno in cui Aurelio Cotta fu Console Romano in 
                    Sicilia per la prima volta, 
                    
                    
                    Corleone vanta inoltre un grandissimo patrimonio 
                    artistico-ecclesiale ed è per questo che venne nominato il 
                    paese dalle cento chiese. Da ricordare tra tutte, il 
                    Convento dei Cappuccini oggi accorpato alla Villa Comunale, 
                    il Monastero del SS. Salvatore che fu eretto insieme alla 
                    chiesa nel sec. XIII, la Chiesa di Sant'Agostino risalente 
                    al 1300 e al cui interno è possibile ammirare le bellezze 
                    del Coretto e la Chiesa di S. Domenico del 1547. Gradevole 
                    risulta inoltre una bella passeggiata nel centro storico 
                    medievale guarnito da murales raffiguranti squarci di storia 
                    folklore e tradizione locale. 
                    
                    Di 
                    tutto rispetto l'artigianato locale. Pizzi, merletti e 
                    ricami lavorati dalle donne del luogo con l'amore e la 
                    bravura tramandata dalle "nonne" si conservano insieme a 
                    tradizioni popolari più suggestive come la Processione del 
                    Venerdì Santo e quella del Corpus Domini, la corsa di San 
                    Leoluca protettore del paese, le sagre e svariate 
                    manifestazioni rionali che si effettuano nei periodi estivi. 
                    Si offre la possibilità di pernottamento con un pacchetto 
                    mezza pensione di € 50,00.  |